giovedì 6 ottobre 2016

Briefing Ministero Difesa FR 06/10/2016

Buongiorno, egregi colleghi.

In una serie di autorevoli mezzi di comunicazione di massa sono state pubblicate varie indiscrezioni sulle discussioni in seno alla Casa Bianca circa la possibilità di infliggere colpi aerei e missilistici alle posizioni dell’esercito siriano.

La storia dimostra che spesso simili lanci d’agenzia risultano essere un prologo ad azioni reali.

Destano particolare preoccupazione le informazioni per le quali i promotori di tali provocazioni sono dei rappresentanti dell’Agenzia Centrale di Intelligence (la CIA) e del Pentagono, che ancora a settembre riferivano al loro Presidente circa una presunta gestibilità dei guerriglieri dell’opposizione, mentre ora sponsorizzano uno scenario “cinetico” in Siria.

Raccomanderei ai colleghi a Washington di calcolare scrupolosamente le conseguenze dell’eventuale realizzazione di simili piani.

Oggi, l’esercito siriano dispone di sistemi missilistici terra-aria piuttosto efficaci, come i missili antiaerei S 200, i sistemi di missili terra-aria Buk e vari altri sistemi di difesa contraerea, le cui condizioni operative durante l’anno scorso sono state pienamente ristabilite.

Inoltre, vorrei ricordare agli strateghi americani che la copertura aerea delle basi militari russe a Laodicea (Latakia) e Tortosa (Tartus) viene espletata dai sistemi missilistici terra-aria S 400 ed S 300, il cui raggio d’azione potrebbe essere una sorpresa per qualunque oggetto volante non identificato.

Bisogna effettivamente rendersi conto che difficilmente i serventi bellici dei sistemi missilistici terra-aria russi di difesa antiaerea avranno tempo di verificare tramite la linea diretta il programma esatto di volo dei missili e l’appartenenza dei loro razzi vettori.

Per quel che riguarda ogni illusione dilettantistica circa l’invisibilità degli aerei Stealth, tali dilettanti potrebbero disilludersi.

Finalmente, la cosa più importante.

Attualmente, la maggior parte degli ufficiali del centro russo di riconciliazione delle parti in conflitto lavora a terra.

Consegnano gli aiuti umanitari e conducono trattative con i capi dei centri abitati e delle formazioni armate nella maggioranza delle province siriane.

Grazie alla loro attività, 732 centri abitati e centinaia di migliaia di siriani sono tornati alla vita pacifica.

Conseguentemente, qualunque attacco aereo o missilistico contro i territori controllati dal governo siriano costituirà una palese minaccia per i militari russi.

Infine, avverto le teste calde che, dopo che il 17 settembre gli aerei della coalizione hanno sferrato l’attacco contro l’esercito siriano a Deir el-Zor, abbiamo intrapreso tutte le misure necessarie per escludere simili errori nei confronti dell’esercito e dei siti militari russi nel territorio della Repubblica Araba Siriana.

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