venerdì 7 ottobre 2016

Ministero degli Esteri FR 07/10/2016

La Russia si sta scontrando con uno stadio estremo di campagna informativa contro il nostro Paese in merito alla crisi siriana.

E’ quanto ha dichiarato Marija Zacharova, portavoce ufficiale del Ministero degli Esteri russo.

Ha sottolineato che qualche anno fa, a conclusione della “primavera araba”, Mosca veniva criticata per le sue posizioni e la sua politica sulla Siria.

Da allora, abbiamo assistito a varie fasi di rigetto attivo dei comportamenti russi, accompagnate da una campagna informativa negativa sui nostri passi.

Adesso siamo giunti ad uno stadio estremo, per non dire estremistico, di tale campagna d’informazione.

Non è più una campagna, è un’isteria, senza esclusione di colpi: Consiglio di Sicurezza dell’ONU, conferenze stampa di personalità ufficiali, stampa, televisione, articoli, capi dei dicasteri degli esteri, commentatori, ecc.

Questa volta, l’“angolazione di tiro” è la seguente: cercano di presentarci come aggressori sanguinari fuorilegge.

Il 29 settembre il “New York Times” ha scritto che la Russia è “uno Stato fuori dalla legge che uccide a centinaia le donne e i bambini inermi della Siria”.

Il paradosso è che simili dichiarazioni vengano propagandate in quei Paesi e da quelle persone che hanno al loro novero un curriculum di crimini reali, non immaginari o inventati, contro la popolazione civile in tutto il mondo.

La Zacharova ha rimarcato che come prove di una sedicente colpa della Russia nell’assassinio di migliaia di bambini, gli esponenti occidentali fanno riferimento a quanto reperibile in internet.

La portavoce ha consigliato loro di leggere sempre in rete quanto pubblicato circa l’addestramento dei terroristi.

C’è un altro punto a conferma del fatto che quanto accade attualmente è una vera e propria campagna d’informazione: pochissimo tempo fa, e cioè sei mesi, gli stessi Paesi definivano la Russia come partner costruttivo per la questione siriana, ed il suo contributo all’opposizione contro il terrorismo internazionale era ritenuto altissimo.

Fate mente locale, erano dichiarazioni pubbliche.

Dunque, cosa è cambiato?

Ci siamo avvicinati troppo ad al-Nusra?

Beh, capita.

Ora l’opinione è cambiata, ora è di segno letteralmente opposto.

Tutti ricordiamo quando, nel marzo del 2016, i media hanno pubblicato alcune indiscrezioni da una relazione secretata della NATO, in cui l’operazione delle forze aeree russe viene definita come “efficace e precisa”.

Ossia: a marzo eravamo “efficaci e precisi”, mentre ora siamo degli “assassini sanguinari”.

Belle ferie che hanno fatto i loro esperti!

Non è possibile parlare di una valutazione obiettiva e adeguata, quando quest’ultima cambia regolarmente e diametralmente più volte nel corso di pochi anni.

Chiediamo a Washington di spiegarci quanto scoperto dall’ufficio di investigazioni giornalistiche di Londra, e cioè che a questi opinion maker il Pentagono ha pagato 500 milioni di dollari per creare una serie di video terroristici scenici nell’ambito della sua campagna propagandistica subito dopo l’invasione statunitense in Iraq.

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